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| Codey Porter, un ragazzino di 10 anni, è morto lunedì pomeriggio all'ospedale di Everett, Washington, dopo essere stato ricoverato sabato scorso. Il bambino stava giocando con degli amici in una buca di sabbia, e ha richiesto ai compagni di seppellirlo, a testa in giù, in modo che potesse imitare quanto letto sul manga Naruto. Poco dopo Codey ha cominciato a dibattersi ma gli altri bambini non hanno capito subito la drammaticità della situazione, pensando che stesse giocando, ma poi si sono resi conto del fatto che stava soffrendo e hanno chiamato gli adulti, che hanno prestato un primo soccorso fino all'arrivo dell'ambulanza. Purtroppo le situazione si è rivelata irrecuperabile e il ragazzo è morto pochi giorni dopo circondato dai suoi cari.
La notizia è stata riportata da molti siti, in primo luogo il distaccamento di ABC nella zona, KOMO-TV, nonché dai siti del settore, Newsarama e AnimeNewsNetwork. La tragedia si unisce alle recenti tristi vicende che riguardano Death Note, e a una serie ancora più lunga che si ricollega addirittura agli anni '50, quando si registrarono i primi casi di incidenti relativi all'imitazione di fumetti o show televisivi: infatti in quel periodo negli Stati Uniti molti ragazzi si lanciarono dai tetti delle abitazioni ritenendo di poter volare come Superman.
Sono tragedie che devono se non altro essere un monito per i più giovani a non prestare ciecamente fede a quanto leggono o vedono, ma questo non è di certo possibile senza la mediazione dei genitori, che devono essere in grado di prevenire la nascita di siffatti comportamenti nei propri figli. Questo risultato si può ottenere molto facilmente, e la risposta sul come agire non è proibire la fruizione di questi spettacoli, bensì educare a comprenderne il ruolo e il significato
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